4 dicembre 2024

Ahou Daryaei è ancora viva

Una frase attribuita a Simone De Beauvoir ci ammonisce tutti: “Non dimenticate mai che sarà sufficiente una crisi politica, economica o religiosa perché i diritti delle donne siano rimessi in discussione. Questi diritti non sono mai acquisiti. Dovrete restare vigili durante tutto il corso della vostra vita”. In effetti la prima associazione di idee che suscita questa frase sono le fotografie che ritraggono le donne iraniane prima della rivoluzione del 1979 e quelle che ritraggono le donne iraniane dopo quella rivoluzione. Purtroppo queste donne hanno scoperto sulla loro pelle che i loro diritti fondamentali non erano stati acquisiti una volta per sempre. In questo contesto ha destato clamore l’episodio della studentessa iraniana che si è spogliata all’Università per protestare contro il regime che impone alle donne di portare il velo in pubblico. La giovane era stata arrestata e si era temuto il peggio per lei… Cosa le avranno fatto? È ancora viva? ci siamo chiesti È di pochi giorni fa la notizia che lei è ancora viva, non verrà processata ed è stata affidata alla famiglia in quanto “malata di mente“. Le principali testate giornalistiche italiane riportano questa notizia. Da un punto di vista umano, proviamo gioia, sollievo, quasi incredulità...dal punto di vista delle donne di tutto il mondo, cosa dobbiamo dedurre? Hanno avuto paura di ucciderla, di torturarla, di farne una martire? Cosa c’è dietro questa decisione di non agire contro di lei? Siamo autorizzati a sperare, a credere che la ribellione, l’opposizione ai regimi totalitari, di qualunque genere, possa servire effettivamente a qualcosa? E del resto, quali sono le alternative alla speranza? Se non crediamo che l’obiettivo sia almeno possibile da raggiungere, come può essere efficace il nostro lavoro? Mi sembra giusto chiudere con due frasi significative. Una è di Simone De Beauvoir, tratta da Il secondo sesso: “Una donna che non ha paura degli uomini, fa loro paura.” L’altra è di Madame Gisele Pelicot, protagonista di una orribile vicenda di stupro che occupa in questi giorni le pagine dei quotidiani: “Non spetta a noi provare vergogna ma a loro”. 

Avv. Maria Elisabetta Puri, FC




24 novembre 2024

Basta! Basta Guerre

A che punto è la notte? 
A più di mille giorni di guerra in Ucraina e dopo più di un anno del conflitto Israelo/palestinese, senza considerare tutti gli altri focolai di guerra attivi in tutto il pianeta, ci chiediamo cosa dobbiamo ancora aspettarci, quali soluzioni siano possibili, anche alla luce di una prevalente tendenza guerrafondaia. Pare inconcepibile che nel terzo millennio e pur con tutti gli insegnamenti ricevuti dalla storia, ci siano ancora persone che hanno ruoli decisionali nel mondo eppure non riescono a “mettere una pezza” anche in misura minima a questo terribile strazio e, peggio, possano ancora pensare di risolvere tutto con le bombe, di lavare le offese con il sangue di centinaia di migliaia di uomini di donne e di bambini! E’ mai possibile che non ci si renda conto del male che si fa? il tempo non ci ha insegnato nulla? siamo solo assetati di nefandezze? Non ce la facciamo più a sentire il rumore delle bombe, stiamo aspettando con ansia una soluzione anche parziale di questa tremenda situazione mondiale. Nonostante l’accorato appello di tanti uomini e donne di buona volontà di virare verso un dialogo costruttivo e di pace, tutto, ma proprio tutto, sembra andare per il verso opposto ovvero verso una evoluzione in peggio dei conflitti: la parola pace, paradossalmente, ha un effetto decisamente contrario alla fine dei conflitti. Ma a chi giova tutto questo? Chi tiene le fila del gioco e perché? Dopo tutto questo tempo non si è arrivati a nessun compromesso. Forse, ci viene da pensare, che a qualcuno la guerra va a favore e perciò questo qualcuno non la rifiuta, e le conseguenze sono morte e distruzione… anzi il regno del male prospera. Dove è finita la morale? L'etica le buone maniere, valori fondamentali della vita? C’è da chiedersi a chi giova la morte di tante persone, a chi la distruzione di tanti edifici e tanta sofferenza… per che cosa? Domande che non trovano risposte. E' una deriva decisamente catastrofica, senza precedenti nella storia dell'umanità, una valanga di odio e di violenza che travalica ogni coscienza, ogni consapevolezza, ogni sensibilità. Ci stiamo quasi abituando a tanta violenza, non ci chiediamo più cosa sia possibile fare per cercare di fermare questo scempio, dove sono tutti gli analisti, I politici, i rappresentanti delle religioni, i diplomatici? perché non fermano questa carneficina? il mondo è diventato un cimitero e le case e le strade delle città un cumulo di macerie. Siamo inorriditi da tanta efferatezza, tanta insensatezza e irrazionalità e stanchi di ascoltare analisi di professori di esperti e di analisti, mentre continuano a morire migliaia di persone tutti i giorni. Basta! qualcuno deve fermarsi, qualcuno deve incominciare a pensare perché alla fine del massacro non resterà nessuno. Anche le decisioni delle istituzioni internazionali cadono nel vuoto, compresa quella appena emessa della Corte penale internazionale con i mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ex ministro della Difesa Gallant e il leader di Hamas Deif, di cui la Corte ha messo in dubbio la morte, e così anche, precedentemente, di Putin, accusandoli di crimini di guerra e crimini contro l'umanità per la guerra a Gaza e in Ucraina, guerre genocidarie da tutte le parti. Forse ciò significherà qualcosa?…ma c'è la percezione che non cambierà nulla e che tutto rimarrà così com'è. Dobbiamo alzare la voce, farci sentire; non ci interessano i traffici e gli obiettivi dei signori della guerra, non possiamo credere che in un mondo interdipendente possono esistere ancora conflitti per un pezzo di terra…Siamo tutti padroni di questa zolla di terra che gira per l'universo, su cui tutti hanno gli stessi diritti le stesse prerogative, siamo tutti avvelenati da una distribuzione troppo diseguale della ricchezza, troppe persone vivono al di sotto del minimo e senza acqua potabile e senza viveri sufficienti; è una situazione intollerabile ormai, non più accettabile: spendere energie e denaro per le guerre e per le bombe è un peccato ed è un oltraggio a Dio ma anche e soprattutto agli uomini.   

Giacomo Moncada, Francesca Centre 




13 maggio 2024

13.05.2024 ore 20.45 - F.C.Conversazioni - INTRECCI - Conversazione con Giuditta de Concini, Sara Giordani, Alessandro Tampieri

 





Il Francesca Centre ha il piacere di invitarvi al Teatro San Salvatore in Via Volto Santo n. 1, Lunedì 13 Maggio 2024, ore 20.45, alla FC Conversazione:

INTRECCI:
conversazione con Giuditta de Concini (performer, interprete di Bhāratnatyām) Sara Giordani (performer, insegnante di Yoga, esperta di pratiche somatiche) Alessandro Tampieri (attore, regista, dramaturg)

Vi aspettiamo numerosi!

Look forward to seeing you,

Julia Clancy
Presidente Francesca Centre
                                          
Cor ad cor loquitur