24 novembre 2024

Basta! Basta Guerre

A che punto è la notte? 
A più di mille giorni di guerra in Ucraina e dopo più di un anno del conflitto Israelo/palestinese, senza considerare tutti gli altri focolai di guerra attivi in tutto il pianeta, ci chiediamo cosa dobbiamo ancora aspettarci, quali soluzioni siano possibili, anche alla luce di una prevalente tendenza guerrafondaia. Pare inconcepibile che nel terzo millennio e pur con tutti gli insegnamenti ricevuti dalla storia, ci siano ancora persone che hanno ruoli decisionali nel mondo eppure non riescono a “mettere una pezza” anche in misura minima a questo terribile strazio e, peggio, possano ancora pensare di risolvere tutto con le bombe, di lavare le offese con il sangue di centinaia di migliaia di uomini di donne e di bambini! E’ mai possibile che non ci si renda conto del male che si fa? il tempo non ci ha insegnato nulla? siamo solo assetati di nefandezze? Non ce la facciamo più a sentire il rumore delle bombe, stiamo aspettando con ansia una soluzione anche parziale di questa tremenda situazione mondiale. Nonostante l’accorato appello di tanti uomini e donne di buona volontà di virare verso un dialogo costruttivo e di pace, tutto, ma proprio tutto, sembra andare per il verso opposto ovvero verso una evoluzione in peggio dei conflitti: la parola pace, paradossalmente, ha un effetto decisamente contrario alla fine dei conflitti. Ma a chi giova tutto questo? Chi tiene le fila del gioco e perché? Dopo tutto questo tempo non si è arrivati a nessun compromesso. Forse, ci viene da pensare, che a qualcuno la guerra va a favore e perciò questo qualcuno non la rifiuta, e le conseguenze sono morte e distruzione… anzi il regno del male prospera. Dove è finita la morale? L'etica le buone maniere, valori fondamentali della vita? C’è da chiedersi a chi giova la morte di tante persone, a chi la distruzione di tanti edifici e tanta sofferenza… per che cosa? Domande che non trovano risposte. E' una deriva decisamente catastrofica, senza precedenti nella storia dell'umanità, una valanga di odio e di violenza che travalica ogni coscienza, ogni consapevolezza, ogni sensibilità. Ci stiamo quasi abituando a tanta violenza, non ci chiediamo più cosa sia possibile fare per cercare di fermare questo scempio, dove sono tutti gli analisti, I politici, i rappresentanti delle religioni, i diplomatici? perché non fermano questa carneficina? il mondo è diventato un cimitero e le case e le strade delle città un cumulo di macerie. Siamo inorriditi da tanta efferatezza, tanta insensatezza e irrazionalità e stanchi di ascoltare analisi di professori di esperti e di analisti, mentre continuano a morire migliaia di persone tutti i giorni. Basta! qualcuno deve fermarsi, qualcuno deve incominciare a pensare perché alla fine del massacro non resterà nessuno. Anche le decisioni delle istituzioni internazionali cadono nel vuoto, compresa quella appena emessa della Corte penale internazionale con i mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ex ministro della Difesa Gallant e il leader di Hamas Deif, di cui la Corte ha messo in dubbio la morte, e così anche, precedentemente, di Putin, accusandoli di crimini di guerra e crimini contro l'umanità per la guerra a Gaza e in Ucraina, guerre genocidarie da tutte le parti. Forse ciò significherà qualcosa?…ma c'è la percezione che non cambierà nulla e che tutto rimarrà così com'è. Dobbiamo alzare la voce, farci sentire; non ci interessano i traffici e gli obiettivi dei signori della guerra, non possiamo credere che in un mondo interdipendente possono esistere ancora conflitti per un pezzo di terra…Siamo tutti padroni di questa zolla di terra che gira per l'universo, su cui tutti hanno gli stessi diritti le stesse prerogative, siamo tutti avvelenati da una distribuzione troppo diseguale della ricchezza, troppe persone vivono al di sotto del minimo e senza acqua potabile e senza viveri sufficienti; è una situazione intollerabile ormai, non più accettabile: spendere energie e denaro per le guerre e per le bombe è un peccato ed è un oltraggio a Dio ma anche e soprattutto agli uomini.   

Giacomo Moncada, Francesca Centre