8 febbraio 2021

Patrik Zaki agonia di un anno di carcerazione


 

Per chi come noi della Francesca Centre che ha come obiettivo la non  violenza è intollerabile  ogni tipo di violenza compresa quella degli stati e da qualsiasi parte essa provenga. 

Ci sentiamo per l’ennesima volta umiliati, delusi impotenti  rispetto a tanta arroganza prepotenza.

 E’ incomprensibile come uno stato sovrano sia così insensibile, perseverante nel violare i più elementari diritti fondamentali. 

Per noi come dicevo, sensibili e attenti ai temi della violenza, ha un senso di profonda frustrazione; ci sentiamo inadeguati e disgustati dal sapere che ancora dopo un anno Patrik Zaki resta in carcere senza che gli siano stati formulati specifici addebiti,  senza un processo equo. Ma sapere che  questa è una  pratica sistematica, che è alla base di un sistema dove non esistono misure legali di contrasto è davvero inaccettabile. 

Purtroppo già con Giulio Regeni c’è stato un epilogo ancora più brutale, assassinato da un regime, violento e corrotto che si è arroccato nel fortino delle sue paure e incapacità, nel timore che questo castello di sabbia possa crollare su se stesso da un momento all’altro. 

Per questo motivo la violenza assume la veste della barbarie, contro chi porta avanti idee di libertà, assume una dimensione inumana e bestiale. Si mette a tacere qualsiasi forma di dissenso con il metodo dell’annientamento fisico e psicologico. Purtroppo non solo Patrik e Giulio sono caduti in questa paradossale situazionemolte altre persone sono nella medesima condizione, vittime di questo regime, spesso privati della vita e della libertà personale e di pensiero. 

La nostra associazione  è consapevolmente  contro ogni totalitarismo, contro ogni sopraffazione, abbraccia tutti coloro che condividono un futuro di libertà pieno di valori che siano alla base della convivenza civile e che sono il fondamento di ogni condivisione. 

E’ nostro convincimento che i valori di civiltà e democrazia siano il baluardo contro tutte le barbarie autoritarie passate presenti e future non solo in Italia ma in tutto il mondo,  dopo la seconda guerra mondiale e con il nuovo ordine mondiale e grazie a tutti i movimenti libertari si è fatta strada l’idea che è possibile vivere in un mondo più umano, sono stati difesi tutti i principi e diritti fondamentali  poi riportati nellCostituzionie, anche se è ancora lunga la strada della totale libertà per tutti, questo è stato ed è l’humus sul quale è cresciuta la nostra nazione e tante altre, così come tante generazioni di uomini, e l’insegnamento che ne è derivato è un patrimonio di idee inestimabile sul quale tutte le future generazioni del mondo non possono fare a meno. Purtroppo questo finora non è bastato, c’è ancora buona parte del mondo soggiogato allo strapotere di pochi uomini che dettano condizioni non più tollerabili. Non è possibile pensare che per motivi di opinione si possa essere torturati e incarcerati a tempo indeterminato. 

Noi, come Francesca Centrechiediamo a tutti e alla comunità internazionale di fare ogni cosa possibile per la liberazione di Patrik e di firmare l’appello di Amnisty International affinché questa pressione   possa essere utile e positiva per lo studente bolognese.  


Giacomo Moncada